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90-2000
Martin
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di Cantare
Gli
amici di Leonardo
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Felice Antelmi, ha da sempre avuto la
passione del canto e della musica. All'età di 7 anni costruisce una
chitarra con pezzi di legno di forma trapezzoidale, usando come corde dei
fili di rame che dopo vari tentativi e miglioramenti riuscirà a farla
(per così dire) suonare: cerca così di imitare i cantanti degli anni '60, come
Adriano Celentano che con la sua chitarra entra a far parte della moda dei giovani
di allora.
All'età di 10 anni, viene nel negozio del padre un commesso che lo vede
suonare con la sua "chitarra" e gli dice: "te
ne regalerò una io, ma di quelle vere". E così con la prima
vera chitarra (una Meazzi acustica), che poi acquistò per poche lire,
cominciò a suonare veramente. Gli accordi erano semplici: il LA- e il MI
accompagnavano la canzone "La bambola" di Patti Pravo, pezzo che
provava e riprovava in continuazione perché conosceva solo quelle
"posizioni". Fu, infatti, Miccoli Vincenzo, allora
musicista della banda del paese (suonava clarinetto, mandolino e
chitarra), ad insegnargli i primi e semplici accordi: erano posizioni
molto approssimative ed il suono che ne veniva fuori non era poi tanto
gradevole. Con alcune riviste, finalmente, riuscì a conoscere le
posizioni regolari e precise degli accordi e a perfezionare la tecnica.
Nell'ultimo anno della scuola Media (1967) insieme ad altri amici formò
il primo gruppo musicale: Nisi Felice - batteria e Venerito Giuseppe -
basso (usava le ultime 4 corde di una chitarra classica). Successivamente
si aggregò Miccoli Giuseppe - pianola. Le poche canzoni che si suonava e
risuonava, in quel periodo, erano "Guarda" e "Fiori bianchi
per te" utilizzando ancora strumenti musicali riciclati o quasi
inservibili e come amplificatore un vecchio registratore, con un
solo microfono collegato, con il quale si cercava di amplificare tutti gli
strumenti. Gli incontri musicali avvenivano in una casa, al primo piano,
in Via Vittorio Veneto; al piano terra, invece, suonava un altro gruppo
musicale (il gruppo di Fausto) che in quegli anni era molto in voga
a San Michele. I componenti, Enzo Venerito, Lillino Balestra, Michele
Guglielmi e Fausto, usavano strumenti migliori e la produzione musicale
era di qualità. Molte volte gli strumenti "obsoleti" venivano
per così dire "passati" al gruppo di Felice Antelmi e proprio
per questa condizione di "povertà strumentale" nonché di
positiva rivalità, al gruppo venne dato il nome di "I
RIVALI".
C'era una grande energia, voglia di suonare e di divertirsi, il gruppo di
Fausto avevano strumenti e capacità migliori, invece "I Rivali"
con poche risorse ma con tanto entusiasmo riuscivano a aggregare intorno a
loro molti giovani che li seguivano nelle varie serate fatte in casa di
amici ed in occasioni di feste varie.
Ci si divertiva da matti.
Felice
Antelmi e Rino Nisi
Siamo negli anni 1971 - 72: il gruppo cambia alcuni elementi ed entrano
Domenico Venerito (basso) e due ragazzi di San
Vito dei Normanni (batterista e tastierista). Si acquistano strumenti migliori, tra cui l'impianto di
amplificazione, e la produzione musicale cresce. Si suona nelle feste di
matrimonio ed in occasione di manifestazioni pubbliche (alcune fatte al
Cinema): si realizzò a San Michele, per tre anni consecutivi, dal '71 al
'73, il "Festival del Salento" al quale partecipò il gruppo e
nella seconda edizione si classificò al secondo posto, come solista, il
nostro Felice Antelmi. Si ricordano alcuni dei cantanti che in quegli anni
si esibivano nelle manifestazioni di piazza, tra cui Michele Ciciriello,
Pietro Miccoli (tra l'altro era il cantante del gruppo di Fausto), Angela
Gatti e Donativo Eutimio (vinse la terza edizione del "Festival del
Salento".
Anche il genere cambia e si passa al rock melodico: si eseguono
brani dei Pink Floyd, Santana ecc. (chi scrive ha avuto la possibilità di
ascoltare e vedere suonare Felice Antelmi e vi assicuro che era - ed è -
veramente bravo con la chitarra elettrica e con il canto).
Nei due anni successivi con l'impianto nuovo di amplificazione le
"serate" avevano un'altro colore: si continuava a suonare nelle
varie feste e nei garage dove era consuetudine raccogliere una
colletta con cui si comprava qualcosa da mangiare e da bere; una piccola
parte alimentava il fondo cassa per eventuali acquisti strumentali.
L'entusiasmo in quel periodo era alle stelle. Il nostro protagonista ci
racconta che sono stati i migliori anni della sua vita.
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Felice Antelmi (15 anni)
1969-70
"...le
chitarre quando invecchiano, producono un suono migliore..."
"...come amplificatore usavamo un vecchio registratore e con un
solo microfono collegato cercavamo di amplificare tutti gli
strumenti..."
Nisi Rino e Antelmi Felice
davanti allo "stanzino"
della Parrocchia di San Michele
usato anche per le prove
Felice Antelmi
"...avemmo
l'occasione di comprare all'asta una vocale (impianto di amplificazione)
nuova. Dico nuova con 150.000 lire. Aveva la testata con l'effetto eco
"a nastro", due colonne di altoparlanti e un microfono Shure.
..."
"...ho
un ricordo molto acceso e vivo di quegli anni..."
"...oggi,
quando suono e canto mi sento ancora tonificato..."
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